LA SOCIOLOGIA E LE SOCIETA’ EUROPEE: STRUTTURE SOCIALI, CULTURE E ISTITUZIONI.
CONFERENZA AIS DI METÀ MANDATO
UNIVERSITÁ degli STUDI di CATANIA.
DIPARTIMENTO di SCIENZE POLITICHE e SOCIALI
Catania, 5-6 Ottobre 2018
È un grande onore e un immenso piacere pronunciare queste brevi parole che mi permetteranno di svolgere una breve panoramica sulle relazioni, prolifiche ed umanamente intense, fra la Associazione Castigliano Manchega di Sociologia (ACMS), che è parte della Federazione Spagnola di Sociologia (FES) e della International Sociological Association (ISA), e alcune Università italiane, soprattutto la Università di Messina. È motivo di autentica gioia per il sottoscritto aver ricevuto l’invito e poter partecipare a questo incontro organizzato dalla Associazione Europea di Sociologia (ESA), associazione che ringraziamo vivamente e a cui auguriamo un futuro pieno di successi. Un ringraziamento speciale alla Associazione Italiana di Sociologia per il generoso invito ai tre professori della ACMS che siamo qui presenti, in particolar modo ringrazio la sezione “Processi e Istituzioni Culturali”, presieduta dal professor Gino Frezza. Grazie all’Università e alle istituzioni della città di Catania. È la quarta volta che visito con immenso piacere la città di Catania.
Un ringraziamento anche alle istituzioni italiane. Un ringraziamento speciale va al professor Frezza, dell’Università di Salerno. Ho conosciuto il professor Frezza durante un congresso che si svolgeva a Noto, ed era stato organizzato dall’Università di Messina. Un sentito ringraziamento ai nostri amici dell’Università di Messina, appartenenti al Dipartimento di Studi Congnitivi, Psicologia, Studi di Educazione e Studi Culturali, in particolare ai professori Pennisi, Nucera e Centorrino.
Credo che si tratta di una opportunità unica, e appropiata ai nostri tempi, che ci può permettere di riflettere sulle relazioni esistenti tra istituzioni del campo delle scienze sociali e delle comunicazioni, in particolar modo nell’ambito geografico dell’Europa del Sud. Non si tratta di cominciare, ma di rafforzare un processo che incominciammo qualche anno fa noi dell’ACMS con alcuni colleghi italiani, con cui abbiamo stabilito rapporti che possiamo definire stabili e duraturi. Devo ricordare che sono molte le Università italiane che mi hanno invitato generosamente in questi anni per intervenire come scrittore o come professore. Ricordo l’Università di Torino, di Padova, di Messina, la Fondazione Cini di Venezia, la regione del Veneto (visitai in quell’occasione la tomba di Petrarca nella bella cittadina di Arquà Petrarca), solo per citarne alcune. Ricordo poi i miei viaggi a Roma, per celebrare il nuovo anno, e a Palermo, nei giorni di Pasqua di qualche anno fa. Sono un appassionato devoto della Sicilia, soprattutto di Agrigento e Siracusa. Alcuni miei poemi dedicati a Venezia, e pubblicati in un libro intitolato Cronicas del océano, sono stati tradotti all’italiano e commentati dalla professoressa Antonella Cancellier, dell’Università di Padova. Apprezzo enormemente Italia, la sua cultura, la sua gente, il suo patrimonio, che è il più grande d’Europa. Nei miei studi ho eletto Virigilio come paradigma dei poeti (sono stato, tra le altre cose, professore di metrica latina) e nell’ambito della Sociologia sono stato docente del corso di Teoria Sociologica e ho potuto spiegare ai miei alunni autori come Vico, Pareto, Gramsci, Sartori, Ferrarotti, Alberoni….
Nel 1977 usciva dalla Facoltà di Scienze Politiche e Sociali la prima tornata di laureati in Sociologia in Spagna. Il sistema politico aveva ritardato l’inclusione della Sociologia nel curriculum universitario spagnolo. Erano le giornate calde e piene di speranza della Transizione Politica. Assieme ad alcuni compagni di quella facoltà abbiamo fondato l’Associazione Castigliana di Sociologia (Madrid), la Federazione di Associazioni di Sociologia dello Stato spagnolo e, più tardi, la FES, cioè la Federazione Spagnola di Sociologia. Appartengo al suo consiglio federale dal 1995. Insieme ad un gruppo di giovani professori che furono miei alunni, come tra gli altri il professor García Bilbao quì presente, abbiamo fondato l’Associazione Castellano Manchega di Sociologia (ACMS), nella giovane Università di Castilla La Mancha, che aveva sede nel campus di Albacete e che poi si trasferì a Toledo. La ACMS nel 2015 ha compiuto 20 anni. La ACMS organizza annualmente un congresso di Sociologia, che da qualche anno ha assunto un profilo internazionale. Ha dato vita alla rivista Barataria, la rivista castigliano manchega di sociologia, e ha creato il premio al miglior saggio breve, chiamato premio Fermin Caballero. Inoltre ha portato avanti progetti di ricerca, libri, e una ampia rete di relazioni internazionali, soprattutto nell’ambito europeo, ma anche in Sud America e con il mondo arabo. Durante il diciannovesimo congresso di Sociologia della regione Castilla La Mancha improvvisamente sono apparsi sulla scena due partecipanti italiani, i professori Sebastiano Nucera e Marco Centorrino, dell’Università di Messina. Così abbiamo iniziato una relazione professionale e di amicizia che continua tutt’oggi. Nel congresso numero venti e nel numero vent’uno hanno partecipato vari professori italiani. Così come successe nel ventiduesimo Congresso, quando la ACMS compiva vent’anni, e molti docenti italiani vi parteciparono. Si è trattato di una bellissima esperienza di scambio e di collaborazione. Il professor Nucera è stato nominato Socio d’onore della ACMS. Vari professori italiani hanno partecipato anche al XII congresso della FES, che si celebrò nella città di Gijón, nel 2015. Tra un mese, nella città di Valdepeñas, celebreremo il nostro ventitreesimo congresso della ACMS, che riunirà un’altra volta sociologi e politologi di mezzo mondo: italiani, spagnoli, latinoamericani, arabi, ecc.
Lo scambio è stato intenso e reciproco: un gruppo consistente di professori spagnoli della ACMS abbiamo partecipato nel congresso I confini del terrore, che si celebrò A Noto nel mese di novembre del 2017, organizzato dall’Università di Messina e dalla Associazione Italiana di Sociologia. Le società del Sud Europa richiedono ai professionisti delle scienze sociali un grande sforzo che unisca ragione teorica e prassi, per analizzare i problemi sociali ed intervenire. Per tutto ciò è importante continuare per questo cammino di collaborazione, di incontro creativo e disinteressato di tutti i professionisti della materia che operano nel Sud Europa. Viviamo una epoca difficile, di scontri, come hanno detto Maaluf, Beck, Bauman, e le nostre democrazie sono attraversate da conflitti identitari, dalla cecità morale e dal cosmopolitismo dell’immobilismo. Il poeta romano invocava le muse siciliane per dare al proprio canto un tono più solenne. Oggi invitano i sociologi ed i politologi ad un nuovo impegno comune e a una nuova solidarietà. Allo stesso modo quel Platone che arrivava a Siracusa, Empedocle, Stesicoro, Archimede, Cicerone, Tomasi di Lampedusa, Quasimodo…ci invitano, con voce di secoli, allo studio delle strutture sociali, dei processi di cambiamento e modernizzazione, allo studio del conflitto latente ed evidente, allo studio delle migrazioni, dei processi identitari, dell’inclusione sociale, del sottosviluppo e della povertà, della xenofobia e degli altri mali dell’Europa presente. Il nostro discorso sull’Europa del Mare Nostrum dovrá per forza prendere in considerazione le riflessioni di Sami Nair che dice: “il contesto geopolitico che separa le due sponde” e “la sponda sud di questo mare carico di storia è la zona più conflittiva del mondo”.
Octavio Uña Juárez
Catedrático de sociología
Presidente de la Asociación Castellano Manchega de Sociología